Puoi trovare corsi antistress nei seguenti luoghi:
Cavenago Brianza (MB)
Cassano Magnago (VA)
Milano
Nerviano (MI)
Pavia
Voghera (PV)
L’interesse per lo Stress e per le sue manifestazioni è andato gradualmente crescendo nel corso degli ultimi trent’anni. La popolazione e i mezzi di comunicazione hanno via via dimostrato un’attenzione crescente verso questo fenomeno: sono infatti fiorite le offerte di servizi per il benessere della persona, come palestre, centri benessere e terapie rilassanti di ogni sorta. Anche la riscoperta della cultura enogastronomica e dei cibi biologici evidenzia la volontà di recuperare ritmi e modi di vivere più vicini ai ritmi naturali del nostro organismo.
Parallelamente nell’ambito scientifico si sono moltiplicati gli studi sulla natura del fenomeno Stress e sui modi per prevenirlo o curarlo. Il concetto scientifico di stress ha avuto la fortuna di entrare nell’uso quotidiano, ma anche la sfortuna di essere interpretato molto male. Utilizzando la frase “Mi sento stressato”, da un lato si equipara lo stress all’affaticamento, dall’altro si rischia di dimenticare quella componente dello stress che è produttiva.
Le ricerche hanno portato infatti a distinguere lo stress positivo, temporaneo, detto stress acuto o eustress (quel grado di stress temporaneo che agisce da “attivatore” e stimola la produttività) da quello negativo, detto stress cronico o distress, che genera malessere e vere e proprie patologie. Nell’eustress l’esperienza è voluta o comunque ben gestita, e lascia una sensazione di padronanza sugli eventi
Nel distress, al contrario, l’esperienza non è voluta o non è possibile gestirla in modo produttivo, per cui lascia la sensazione di non potercela fare. È quest’ultimo il vero Stress, che non coincide dunque con la stanchezza, con un eccessivo carico di compiti da svolgere, o con la presenza di eventi “stressanti”, ma è una condizione cronicamente alterata dell’intero organismo: esso permane in una situazione di costante tensione e allarme, anche quando non sarebbe più necessario, prosciugando così le proprie energie e perdendo la capacità di “disattivarsi”
Molte volte il passaggio dallo stress acuto a quello cronico è legato a condizioni esterne: quando l’ambiente richiede per troppo tempo all’organismo di restare in uno stato di attivazione e produttività eccessiva esso si logora, perde la flessibilità e non riesce a tornare indietro. Un esempio frequente è il caso del cosiddetto Stress lavoro-correlato, soprattutto nell’ambito delle carriere direttive, per quell’insieme prolungato di condizioni complesse, delicate e difficili, che caratterizzano il management, specie ai gradi più elevati di responsabilità. Queste condizioni lavorative rappresentano agenti stressanti (detti stressor) particolarmente potenti. Altri stressor possono invece avere a che fare con con condizioni logoranti estranee al mondo lavorativo e appartenenti ad altri contesti di vita (familiare ad esempio).
Altre volte invece questo passaggio non avviene a causa di particolari condizioni esterne, ma dipende dalla modalità individuale di reagire agli eventi emotivamente faticosi (filtrofunzionale ) modalità che ciascuno ha costruito nella propria storia di vita: in queste situazioni lo stato di stress appare più difficile da comprendere per la persona stessa e chi le vive accanto, dato che apparentemente non ci sono cause chiare che lo spieghino, ma è fonte di malessere altrettanto intenso.
A prescindere da come lo stress si sia cronicizzato, esso altera l’organismo, provocando la comparsa di alcuni tra seguenti tipici disturbi da stress: ansia, senso di allarme, irritabilità, confusione, irrequietezza, scarsa concentrazione, senso di sforzo, indecisione, insicurezza, pensieri ripetitivi, bocca o gola secca, insonnia o disturbi del sonno, tensione muscolare, palpitazioni, sudorazioni, disturbi digestivi, mal di testa, debolezza agli arti, tremori, vertigini, pressioni sul petto, fitte e spasmi, stitichezza o diarrea, mal di schiena, formicolii alle mani o ai piedi, stanchezza.
Lo stress si radica infatti nel corpo, alterando alcune sue Funzioni: il respiro, il tono muscolare, i movimenti, le posture, l’equilibrio del sistema nervoso, il sistema immunitario……..questo dà luogo ai sintomi sopra descritti.
Se lo stato di stress cronico perdura troppo a lungo può dare luogo a vere e proprie patologie irreversibili. Oggi è infatti riconosciuto il legame tra stress e alcune malattie a carico di diversi apparati: malattie dermatologiche, gastroenteriche, cardiologiche……
Se invece lo stato di stress viene trattato, è possibile invertire il processo, andando alla radice, là dove lo stress si è radicato, per permettere all’organismo di recuperare la flessibilità che è tipica degli stati di benessere psico-fisico.
Partendo da queste premesse teoriche la Psicologia Funzionale ha costruito dei percorsi di Benessere che non sono un semplice rilassamento, pur piacevole, ma momentaneo, bensì hanno l’obiettivo di modificare, attraverso concrete esperienze corporee, le funzioni che si sono alterate come esito dello stato di stress, ripristinando mobilità e integrazione di fondo del Sé.
I percorsi proposti dall’Equipe Funzionale sono individuali oppure di gruppo e prevedono dei protocolli di intervento che permettono di intervenire su alcuni regolatori generali dell’organismo: Respirazione, Tono muscolare, Posture, Movimenti, Soglie Percettive, Sistema Propriocettivo….
Agendo dall’esterno con appositi interventi su queste funzioni regolatrici è possibile ottenere quello che fino a poco tempo fa nel mondo occidentale si poteva ottenere soltanto modificandoli dall’interno attraverso l’uso di farmaci.